AGRUMI
Phytophthora sp.

p. parasitica, p. citrophthora


Descrizione, Sintomi
Fungicidi
Misure preventive
Risanamento, Controllo biologico e Difesa integrata
Durata, Costi
Meccanismo di azione
Stabilita' del risanamento
Conclusioni
Commenti

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Descrizione, Sintomi

Diffusa in diversi agrumeti la malattia causa ingiallimento delle foglie, dal verde pallido al giallo con caduta delle stesse in fase più avanzata. Il decadimento generale è palese anche se si manifesta con una certa gradualità da pianta a pianta nelle aree colpite relativamente allo stadio dell'infezione.
Fioriture eccessive e/o fuori stagione, vegetazione stentata, ridotta presenza di radichette.
A volte i sintomi possono non essere ben distinguibili da altro, un esame di laboratorio può accertarne la presenza, il tipo di phyt. e la virulenza dell'attacco (soglia 15-20 propaguli per gr.).
Gli agenti dell'infezione, le zoospore, vengono trasportati dalle acque di irrigazione, dal movimento delle acque di pioggia e presumibilmente dai mezzi meccanici.
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Fungicidi

I fitofarmaci utilizzati e indicati ufficialmente per la lotta alle phyt. non riescono, da soli, a controllare efficacemente la malattia se non apparentemente, per un tempo limitato e a costi rilevanti.
Segnali di resistenza, oltre che in letteratura, appaiono sempre più evidenti per chi opera in campo. L'uso di alcuni fungicidi in vivaio, mascherando la presenza del patogeno concorre alla sua diffusione introducendo peraltro a volte ceppi selezionati e resistenti di phyt.
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Misure preventive

Migliorare lo sgrondo delle acque con interventi di drenaggio.
Introdurre piante esenti predisponendo un accertamento di laboratorio a campione prima dell'impianto.
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Risanamento
Controllo biologico e Difesa integrata

Diversi aspetti influenzano la riuscita di un piano di risanamento. Buona parte dei terreni nell'area degli agrumi hanno caratteristiche proprie, in parte modificabili, che facilitano la riproduzione e l'aggressività del patogeno. Il livello delle cure colturali, in particolare irrigazione e concimazione, sono fattori decisivi in fase di recupero o reimpianto in terreni infetti.
Il margine di errore in presenza di phyt. è alquanto ristretto. Una valutazione sbagliata nell'irrigazione, nei mesi più caldi, può causare condizioni di stress per le piante bloccando la crescita e riducendone le chances di recupero.
L'assimilazione e la mobilità delle sostanze nutritive vengono alterate dalla malattia: alcune si concentrano nelle radici, altre restano bloccate nei rami o nel fusto. A certi livelli di concentrazione un indispensabile elemento per la nutrizione delle piante interferisce con la attività del fosetile di Al. Un piano di concimazione che non tenesse conto di questi meccanismi, se non sempre o del tutto dannoso, sarebbe un inutile spreco di tempo e denaro.

Appare quindi evidente l'importanza di un approccio diverso dalla semplice ricerca di farmaci e la necessità di seguire una filosofia di difesa integrata nell'affrontare il problema. Applicare una metodologia di controllo biologico e colturale, sviluppata in oltre un decennio di esperienze in campo e riscontri, è a nostro avviso l'aspetto determinante per ottenere risultati stabili.

Un piano di risanamento, partendo dalla specificità della situazione in cui si opera, si concretizza in un insieme di interventi concatenati ed in sequenza riguardanti la tecnica colturale, il controllo biologico, l'uso di prodotti di basso costo compatibili con la misura A02 (biologico).
Negli agrumeti ricadenti nella misura A01 (integrato) i margini di intervento più ampi potranno leggermente accorciare i tempi di risposta ma, in ogni caso, l'uso eventuale di fitofarmaci se necessario va visto come occasionale, coadiuvante, non indispensabile o determinante.

 

Pianta notevolmente devastata dopo alcuni mesi dall'inizio del risanamento
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Durata, Costi

La durata del risanamento è di uno-due anni e il costo complessivo degli interventi non supera quello di una normale gestione di un agrumeto.
I primi risultati possono già rilevarsi dopo pochi mesi e comunque all'interno del primo anno.
Le possibilità di recupero anche di piante particolarmente devastate sono notevoli.
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Meccanismo di azione

Un piano di risanamento in presenza delle piante agisce su due linee parallele interdipendenti:
  1. interventi sul patogeno nel terreno bloccando la sua capacità riproduttiva, di diffusione, virulenza, creando condizioni di tossicità e di antagonismo nei suoi confronti e una lenta ma reale regressione.
  2. interventi sulla pianta stimolando le sue capacità di reazione, di riemettere nuove radichette, con un riequilibrio generale nell'assimilazione delle sostanze nutritive (alterata dalla malattia).
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Stabilità del risanamento

Obiettivo del risanamento è rendere stabile la regressione del patogeno per sviluppate condizioni di repressività e di antagonismo nel terreno, mantenibili con una normale corretta gestione tecnico economica dell'agrumeto.
In aziende affette da phytophthora parasitica con aree rilevanti notevolmente devastate e soglie di trenta, quaranta, sessanta propaguli per gr. risanate e riportate alla produttività nel 1991 ad oggi non appaiono segni di ripresa dell'attività del patogeno.
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Conclusioni

Troppo spesso una diffusa visione meccanica nell'affrontare il problema malattia, una logica "patogeno —> farmaco risolutore" crea aspettative su singoli interventi, tanto costosi quanto deludenti, aggravando di fatto la situazione (selezione di ceppi resistenti).
Piani di concimazione basati su presupposti obsoleti, senza adeguate risposte produttive contribuiscono ulteriormente a squilibrare il rapporto pianta- terreno ed in ultima analisi a favorire indirettamente il patogeno.
Nell'attuale momento di crisi agrumicola per riportare alla produttività impianti validi in zone di vocazione non si può prescindere da una gestione tecnico economica e un rapporto costi- benefici più efficienti, ottenibili solo attraverso interventi mirati e un approccio tecnico più complessivo.

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Commenti Considerazioni

Stiamo assistendo nell'ultimo anno ad una esplosione del fenomeno all'interno di aziende che manifestavano in passato soltanto sintomi lievi anche se evidenti e di limitata estensione. Le motivazioni crediamo vadano ricercate, oltre che nei fattori ambientali (eventi favorevoli al patogeno), nella sottovalutazione del problema e nell'uso di fitofarmaci con risposta di ripresa sempre minori e per dei tempi sempre più brevi.
1. Le aree infette sono molto più ampie di quelle apparentemente interessate (sintomi palesi) valutabili solo da un tecnico con esperienza di risanamento.
2. Un cattivo sgrondo delle acque favorisce l'infezione ma gli interventi di drenaggio successivi (necessari) da soli non risolvono il problema, il patogeno non regredisce: continua la sua corsa.
3. In alcuni casi le piante sottoposte a sommersione di una certa durata subiscono danni irreversibili e diventa inutile qualunque terapia di risanamento.

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